Published on Marzo 14th, 2020 | by Mattia
4Il punto sulla sicurezza dei lavoratori
Ieri è stata un’altra giornata calda per i lavoratori. L’attesa dell’incontro tra Governo e Parti Sociali per trovare un’intesa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro è stata accompagnato da numerose richieste da parte delle categorie Cgil affinché vengano garantiti salute e sicurezza dei lavoratori coinvolti nella produzione e distribuzione, senza che questo vada a scapito dei diritti. In questi giorni si è levata la richiesta di sanificazione dei posti di lavoro e le categorie si sono adoperate per tutelare i lavoratori di fronte all’emergenza anticipando accordi di CIG in deroga, turnazione straordinaria, banca ore e uso ferie di modo da bilanciare il rapporto tra diritti e doveri dei lavoratori. Anche in Toscana si sono verificati scioperi, proprio nelle ore in cui Maurizio Landini, insieme ai vertici di Cisl e Uil firmava il protocollo di sicurezza per i lavoratori: tredici punti per garantire i lavoratori che andremo ad approfondire in coda. Sullo stesso fronte stamani siamo stati citati nelle pagine fiorentine de La Repubblica e de La Nazione, insieme a Filctem, Fiom e Filcams, per essere intervenuti sulle vicende degli autonomi, a partire dai riders (ciclofattorini) in forza alle piattaforme di food delivery. Come Nidil Firenze abbiamo chiesto che questi lavoratori vengano messi in condizione di lavorare in sicurezza, con gli strumenti e le corrette informazioni. Qualora non ci siano garanzie di sicurezza abbiamo chiesto che vengano sospese le consegne. Il primo segnale positivo è arrivato ieri da L’Antico Vinaio che ha deciso di sospendere l’attività di consegna a domicilio. Spingiamo affinché le altre realtà del settore forniscano i materiali o sospendano.
Adesso restiamo in attesa del decreto sugli ammortizzatori sociali per i collaboratori e i lavoratori autonomi, vigilando e sostenendo le categorie nella tutela dei lavoratori.
Riassumendo i punti del Protocollo condiviso delle misure per il contrasto e contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro (sabato 14 marzo 2020):
- L’azienda deve garantire la corretta informazione dei lavoratori e chi entra nei luoghi di lavoro consegnando o affiggendo depliants che riguardino l’obbligo di rimanere presso il proprio domicilio in presenza di febbre oltre i 37,5° o altri sintomi influenzali, dichiarare tempestivamente in caso di sintomi o provenienza da zone a rischio (negli ultimi 14 giorni), informare il medico di base o l’autorità sanitaria. Ci si impegna a rispettare la distanza di sicurezza e comunicate tempestivamente il pervenire dei sintomi influenzali anche durante il lavoro.
- Primo di entrare in azienda si potrà essere sottoposti al controllo della temperatura corporea. Se superiore ai 37,5° si verrà isolati e muniti di mascherina, per chiamare il medico di base o l’autorità sanitaria. Si deve evitare di raggiungere il Pronto Soccorso o l’infermeria della sede di lavoro. L’accesso è negato a chi abbia avuto contatti negli ultimi 14 giorni con persone che hanno riscontrato positività al Covid-19 o provengano dalle zone a rischio.
- L’ingresso, transito e uscita di personale esterno dovrà essere regolato di modo che i contatti siano ridotti ai minimi termini. Gli autisti dovranno restare il più possibile sui propri mezzi e per il carico/scarico dovrà essere rispettata rigorosamente la distanza di un metro. Per questi dovranno essere approntati specifici servizi igienici, garantiti dalla pulizia giornaliera.
- L’azienda deve garantire la sanificazione e pulizia di tutti gli ambienti. In caso di presenza di un/a contagiato/a si procederà con la sanificazione degli spazi da questo/a utilizzati. L’azienda, per effettuare sanificazioni speciali (secondo le disposizioni del Ministero della Salute) potrà avvalersi degli ammortizzatori sociali.
- E’ necessario che il personale operante usi tutte le precauzioni igieniche, in special modo a riguardo delle mani, mettendo in atto la frequente pulizia di queste con acqua e sapone.
- Le mascherine dovranno essere utilizzate come indicato dall’OMS e nel caso in cui non si possa evitare di lavorare a distanza interpersonali di almeno un metro, si dovranno utilizzare tutti gli strumenti utili a mettere in sicurezza il contatto: mascherina, guanti, occhiali, cuffie, camici ecc.
- L’accesso agli ambienti come le aree snack, mensa, spazi comuni, spogliatoi, aree fumatori ecc. va contingentato prevedendo ventilazione continua, tempo ridotto delle soste e mantenimento della distanza di sicurezza. In particolar modo è richiesta la sanificazione degli spazi dove vengono tenuti gli effetti dei lavoratori, dei locali mensa e delle tastiere dei distributori.
- In rispetto di quanto prescritto nei CCNL e limitatamente al periodo d’emergenza Covid-19 saranno favorite le intese tra aziende ed RSU/RSA per la chiusura dei reparti nei quali è possibile fare ricorso al lavoro agile (smart working). Si possono rimodulare i livelli produttivi, assicurare un piano di turnazione per ridurre i contatti. Favorire l’uso di ammortizzatori e istituti al fine di salvaguardare l’astensione senza perdita del reddito. In caso di necessità si può ricorrere alle ferie arretrate e non ancora fruite. In più sono sospese le trasferte e viaggi nazionali o internazionali anche se già programmate.
- Si favoriscono orari di ingresso e uscita scaglionati oltre a dedicare entrate e uscite corredate di detergenti.
- Gli spostamenti all’interno dell’azienda devono essere ridotto al minimo indispensabile, non sono consentite le riunioni in presenza (nel caso d urgenza si deve garantire la riduzione dei partecipanti così da garantire le distanze di sicurezza), sono annullati gli eventi interni e la formazione può essere tenuta solo a distanza (aula digitale). Il mancato completamento della formazione professionale circa i ruoli inerenti alla salute e sicurezza non comporta l’impossibilità a continuare lo svolgimento del ruolo (addetti all’emergenza antincendio e primo soccorso).
- Se un lavoratore accusasse febbre, tosse e altri sintomi influenzali deve necessariamente informare l’ufficio del personale, deve essere isolato e conseguentemente avvertita l’autorità sanitaria e i numeri di emergenza forniti dalla Regione e dal Ministero della Salute.
- In questa fase non va ridotta la sorveglianza sanitaria e vanno privilegiate le visite preventive, le visite a richiesta e le visite a rientro di malattia. Il medico competente può segnalare all’azienda situazioni di particolare fragilità e patologie attuali per la tutela di queste, sia nel campo della privacy che della salute.
- In aziende viene costituito un comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo con la partecipazione della RSU/RSA ed RLS.
(il testo completo al link: http://rls.firenze.cgil.it/notizie/252-protocollo-condiviso)
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