Published on Novembre 10th, 2009 | by Nidil_Firenze
2Rapporto ILO: i lavoratori temporanei sono i più colpiti dalla crisi economica
Allo stesso tempo, il rapporto sottolinea che la ratifica della Convenzione dell’ILO sulle agenzie private di collocamento, 1997 (n. 181) può contribuire a promuovere il lavoro dignitoso e ad assicurare un migliore funzionamento dei mercati del lavoro.
Il rapporto Private employment agencies, temporary agency workers and their contribution to the labour market individua una correlazione diretta tra la crescita economica e la condizione delle agenzie di collocamento: si sono osservate prestazioni più efficienti e una espansione maggiore delle agenzie di collocamento durante i periodi di boom economico, mentre ad oggi si rileva una contrazione e un indebolimento di questo settore.
Il rapporto sarà discusso nel corso dell’incontro Workshop to promote ratification on the Private Employment Agencies Convention, 1997 (n. 181), previsto il 20 e 21 ottobre presso la sede dell’ILO a Ginevra. La Convenzione n. 181 stabilisce un equilibrio tra l’esigenza di flessibilità del lavoro delle imprese e la necessità dei lavoratori di poter contare su un impiego stabile, un ambiente lavorativo sicuro, condizioni di lavoro dignitose e sicurezza sociale.
Secondo il rapporto, “Le agenzie private di collocamento giocano un ruolo importante nel funzionamento dei mercati del lavoro moderni. Infatti, agendo da intermediarie, queste agenzie danno la possibilità alle imprese di essere maggiormente flessibili nell’aumento e riduzione della forza lavoro e, allo stesso tempo, garantiscono ai lavoratori una certa sicurezza in termini di opportunità e condizioni di lavoro, con particolare riferimento a retribuzione, orario di lavoro e formazione”.
“Negli ultimi trent’anni il settore delle agenzie private di collocamento è cresciuto ad un ritmo incredibile per far fronte ad una richiesta crescente intesa a garantire una manodopera e dei servizi sempre più rispondenti ad un mercato del lavoro flessibile e in piena espansione. Le imprese assumono lavoratori temporanei per adattarsi più rapidamente ai cambiamenti della situazione economica. Dalla metà del 2008, molte aziende hanno fatto ricorso a questa ‘valvola’ per licenziare i lavoratori temporanei e, allo stesso tempo, per mantenere intatto il nucleo centrale della propria forza lavoro” ha dichiarato John Myers, esperto di imprese del Dipartimento dell’ILO delle attività settoriali nonché autore del rapporto.
Le maggiori perdite di posti di lavoro temporanei si sono registrate nel settore manifatturiero dei paesi industrializzati, in particolare nel settore automobilistico. Il rapporto cita l’esempio della Germania, dove si stima che tra i 100 000 e 150 000 lavoratori temporanei avrebbero perso il posto di lavoro nei quattro-sei mesi successivi ad ottobre 2008. Tendenze analoghe sono state osservate in Giappone, Stati Uniti, Spagna e Francia.
“Molte delle più grandi agenzie private di collocamento sostengono che dovranno aspettare almeno il 2010 prima di assistere ai primi segnali di ripresa nella loro attività. Questo si verifica in genere quando cominciano ad aumentare le ore di straordinario e la durata della settimana lavorativa del personale permanente, e quando il sottoutilizzo del lavoro inizia a diminuire. Quando le imprese si rivolgeranno nuovamente alle agenzie per soddisfare le loro esigenze di manodopera, vedremo i primi segnali che indicano la fine dalla crisi economica” ha dichiarato John Myers.
Nel frattempo, il settore delle agenzie di collocamento sta introducendo misure volte a tagliare i costi e ad aumentare l’efficienza dei suoi servizi. Secondo il rapporto, queste misure avranno successo solo se si risponderà alle seguenti sfide:
- Continuare a garantire che la legislazione nazionale sulle agenzie di lavoro sia fondata sul concetto di flexicurity – raggiungendo il giusto equilibrio tra l’esigenza di flessibilità nel mercato del lavoro e la necessità di garantire ai lavoratori temporanei una protezione adeguata.
- Assistere la transizione dei lavoratori temporanei licenziati dalle imprese utilizzatrici verso un nuovo lavoro nel più breve tempo possibile.
- Evitare una massiccia chiusura delle imprese attraverso programmi di riduzione dei costi e razionalizzazioni.
- Sviluppare nuove strategie commerciali in un clima economico caratterizzato da una riduzione dei costi da parte delle imprese utilizzatrici e un deterioramento di relazioni tra imprese clienti e agenzie, a causa della crisi economica.
- Superare le restrizioni che frenano l’attività delle agenzie del lavoro in alcuni paesi e determinati settori in economie in via di ripresa, e perseguire la loro espansione su scala mondiale.
- Sviluppare strategie che riflettano diversi scenari di ripresa economica: la possibilità di una ripresa sostenuta, un lungo periodo di stagnazione seguito da una ripresa senza recupero dell’occupazione, o una breve ripresa seguita da una nuova fase di declino.
- Ripensare il ruolo del lavoro temporaneo nei mercati del lavoro nazionali all’indomani di una recessione, come strumento per accrescere il tasso di penetrazione, in particolare nei mercati emergenti di Europa dell’Est, America Latina e Asia.
Inoltre, secondo il rapporto “I paesi che non hanno ancora ratificato la Convenzione n. 181 sono incoraggiati a farlo, in quanto la sua attuazione può dare nuovo impulso alla creazione di posti di lavoro, alla crescita strutturale, può migliorare l’efficienza dei mercati del lavoro nazionali e favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, nonché tassi di partecipazione della forza lavoro più elevati e una maggiore diversità. Inoltre, la Convenzione definisce un quadro chiaro per le attività di regolamentazione, la concessione di licenze e l’auto-regolamentazione e, di conseguenza, garantisce una migliore affidabilità; assicura ai lavoratori una reale protezione contro pratiche illegali; scoraggia la tratta di esseri umani; e promuove la cooperazione tra i servizi pubblici per l’impiego e agenzie private. Infine, la ratifica potrebbe contribuire a promuovere e ad attuare l’Agenda del lavoro dignitoso, garantendo la tutela dei diritti e delle condizioni di lavoro dei lavoratori temporanei”.
Negli ultimi mesi, in numerose dichiarazioni politiche a livello internazionale è stata sollevata la questione delle agenzie private di collocamento e del lavoro temporaneo. Ad esempio, il Patto globale per l’occupazione adottato nel giugno 2009 fa riferimento alla “creazione o rafforzamento di servizi pubblici per l’impiego efficienti e di altre istituzioni del mercato del lavoro” e alla “adozione di una adeguata copertura [protezione sociale] per i lavoratori temporanei e non regolari”.
Secondo il rapporto, “i governi hanno subito pressioni da parte di numerosi attori sociali affinché migliorino le prestazioni sociali a favore dei lavoratori temporanei, sebbene sia noto che queste riforme, quando si verificano, sono lente e frammentarie”.
2 Responses to Rapporto ILO: i lavoratori temporanei sono i più colpiti dalla crisi economica